ENG

many have defined my works as 'art'; in my opinion, perhaps it would be preferable to call them 'creatures'

creation—this seems to me a much more democratic term: anyone can create without the need to produce something artistically significant, anyone can create without any presumption of success

perhaps, and without wanting to delve into needlessly political details but remaining within the sociological dimension, the capitalist system that raised us is responsible for our attraction to results and therefore for the devaluation of idleness and creation as an end in itself. Because of the spontaneity with which I experience it, I would like art—the creative process—to remain unconscious and undefined, like a love whose explanation, whose logical translation, would greatly weaken its emotional power

there's nothing wrong with wasting time, with contemplation, with abandoning oneself to the indefinite

with this, I would also like to free myself from the concepts of art as necessarily salvific and art as indispensablely useful to internal processes. I'm happy and heartened by the positive potential that creation can have on certain people and its power to soothe painful mental states, but I would like to free myself from the NECESSITY for it to be so: when I think of being creative, I WISH I COULD DESTROY and free myself from every pre-existing abstraction as much as possible

creative processes, like emotional processes, should empty me, given the use I make of them

you can't be yourself if you don't stop thinking about yourself


ITA

in molti hanno definito 'arte' i pezzi della mia produzione, per come la vedo forse sarebbe preferibile definirli 'creature'

creazione - mi sembra un termine molto più democratico: tutti posso creare senza la necessità di produrre qualcosa di artisticamente significativo, tutti posso creare senza alcuna presunzione di risultato

probabilmente, e senza voler entrare in dettagli inutilmente politici ma rimanendo nella dimensione sociologica, il sistema capitalista che ci ha cresciuti è responsabile della nostra attrazione al risultato e dunque alla svalutazione dell'ozio e della creazione fine a se stessa; per la spontaneità con cui la vivo vorrei che l'arte -il processo creativo- rimanga inconsapevole ed indefinito come un innamoramento la cui spiegazione, la cui traduzione logica, ne depotenzierebbe moltissimo la forza emotiva

non c'è niente di male nel perdere tempo, nella contemplazione, nell'abbandono di se stessi all'indefinito

con questo vorrei slegarmi anche dai concetti di arte necessariamente salvifica e arte irrinunciabilmente utile ai processi interiori, sono contento e rincuorato dal potenziale positivo che la creazione può avere su determinante persone e sul suo potere di lenire stati mentali dolorosi ma vorrei slegami dalla NECESSITA' che sia cosi: quando penso di essere creativo VORREI POTER DISTRUGGERE e liberarmi da ogni astrazione preesistente per quanto mi sia possibile

i processi creativi, come i processi emotivi, per l'utilizzo che ne faccio, dovrebbero svuotarmi

non puoi essere te stesso se non smetti di pensare a te stesso